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Depressione, astenia, ipersonnia, iperfagia sono alcuni dei sintomi di una bassa attivazione del simpatico che segue ad un prolungato periodo di “bevute”. NMDA è l’acronimo di “n-methyl-D-aspartato” il quale è il maggior legante per questa famiglia di recettori. NMDA è uno dei 3 tipi di recettori per il glutammato, il neurotrasmettitore principale con funzione eccitatoria.
Precedenti studi hanno dimostrato che gli ormoni sessuali endogeni possono influenzare il profilo lipidico nelle donne in premenopausa e postmenopausa perché i recettori per estrogeni e androgeni sono espressi sia negli adipociti viscerali che sottocutanei. L’estradiolo (E2) è quasi sempre presente nel corpo delle donne in età riproduttiva, mentre l’estriolo (E3), che è prodotto dalla placenta, aumenta principalmente durante la gravidanza e svolge un ruolo importante nel mantenimento della gravidanza nelle prime fasi. Durante la gravidanza, i livelli di E3 aumentano fino a 1000 volte, mentre i livelli di estrone ed E2 aumentano fino a 100 volte. Durante la fase follicolare del ciclo mestruale, le cellule tecali producono androstenedione, che funziona come un precursore metabolico dell’estrone e del testosterone nelle ovaie e nei tessuti periferici.
La ritenzione di acqua e sale è un processo piuttosto rapido (2-3 giorni), quella di carboidrati e potassio più lenta, quella di fosforo più lenta (mesi) e quella di azoto legato alle proteine contrattili ancora più lenta. A dosi infine di oltre 1000mg (usati un tempo nel trattamento dei certe anemie) la virilizzazione e la ritenzione sono imponenti. A 400mg/settimana la ritenzione di azoto non aumenta più e aumenta invece nettamente quella idrica.
Per iniettare un farmaco nel tessuto muscolare, risulta necessario attraversare gli strati cutanei superiori e il tessuto sottocutaneo, motivo per cui l’ago deve essere posizionato a 90° rispetto al piano cutaneo della sede scelta. La tecnica di iniezione intramuscolare prevede l’utilizzo di una siringa con annesso ago cavo di lunghezza variabile tra 25 mm e 40 mm. In alternativa, sempre nel caso si utilizzino aghi di lunghezza superiore a 6 mm, è possibile effettuare l’iniezione sottocutanea senza eseguire la tecnica della plica cutanea, ma inclinando l’ago di 45°. In questo modo, è possibile raggiungere il pannicolo adiposo sottocutaneo anche senza “pizzicare” la cute e senza correre il rischio di pungere il tessuto muscolare sottostante.
L’alcol diminuisce sia gli enzimi 3beta-HSD, responsabili della conversione dell’androstenediolo in testosterone e del DHEA in androstenedione, sia i 17beta-HSD, che convertono l’androstenedione in testosterone. La soppressione del testosterone dipende anche dall’aumento dei radicali liberi, difatti, il selenio sembra aiutare in questo. Ciò che veramente importa comunque è che lo smaltimento dell’alcol ha la “priorità metabolica” sui restanti macronutrienti e questo comporta uno “shift” del metabolismo di grassi e carboidrati verso la via della lipogenesi. A parità di calorie, date dall’etanolo ed eventualmente dai carboidrati – nei cocktail o nella birra – non esiste una bevanda alcolica più ingrassante di un’altra.
La formazione di aldeide e l’aumento di perossidi danno anch’essi un certo contributo; integrare con un “blend” di erbe migliora lo stato di hangover. Per ultimo, l’assunzione di 400 mg di vitamina compare steroidi B6 prima, durante e dopo diminuisce del 50 % il malessere del post bevuta. Un consumo di circa 0,9-2,1 g / kg di alcol porta un aumento significativo del beta-estradiolo in uomini adulti sani.
Eppure la comunità scientifica non ha ancora potuto dimostrare l’efficacia di questi farmaci come ergogenici, anche per la rigidità dei criteri in genere usati nei protocolli di studio. L’Agenzia mondiale antidoping (WADA, dall’inglese World Anti-Doping Agency) pubblica una lista costantemente aggiornata delle sostanze il cui impiego è considerato doping. Al suo interno è possibile trovare un dettagliato elenco (sotto la voce Agenti anabolizzanti, Anabolic Agents) degli steroidi anabolizzanti vietati. Per controllare la formazione di prodotti derivanti dalla scissione degli steroidi anabolizzanti si eseguono esami delle urine.
Non si ferma a questo comunque; la deplezione degli enzimi deputati a generare NADPH ha anch’essa un certo ruolo. Il NADPH è un importante cofattore in molti passaggi della steroidogenesi e l’etanolo ne riduce gli enzimi deputati alla sua sintesi, rallentando o inibendo quindi, alcuni “steps” della sintesi di ormoni androgeni. L’alcol, infatti, blocca la funzionalità delle cellule di Leydig (nelle gonadi deputate a produrre testosterone) e riduce il numero di recettori per l’ormone luteinizzante (LH).
Moltissimi atleti ne fanno uso e dietro ad un fisico perfetto spesso vi è una massiccia assunzione di farmaci illegali. L’assunzione degli AAS di solito è ciclica, vengono sospesi e poi riavviati più volte l’anno. Gli effetti collaterali derivanti dall’assunzione di steroidi anabolizzanti coinvolgono tutto l’organismo superando i benefici che ne derivano.